No Excuse, la campagna delle Nazioni Unite 2023: investire per prevenire la violenza contro le donne e le ragazze
(…) Il costo umano della violenza contro le donne e le ragazze è incalcolabile.
La violenza contro le donne e le ragazze è una delle violazioni dei diritti umani più diffuse e pervasive. Distrugge la pace e la stabilità all’interno delle famiglie e delle comunità. Ciò comporta una miriade di costi per le società in termini di sanità, istruzione, protezione sociale, giustizia e produttività, impedendo alle economie di raggiungere il loro pieno potenziale. La soluzione sta in risposte solide, compresi gli investimenti nella prevenzione. Tuttavia, cosa allarmante, i dati su quanto le nazioni si stanno impegnando per contrastare la violenza contro le donne e le ragazze rimangono palesemente scarsi.
(…) solo l’1% degli aiuti statali incentrati sul genere è diretto a queste organizzazioni, e i finanziamenti non sono migliorati nonostante il crescente slancio e la chiara evidenza della necessità. Solo un quarto dei paesi dispone di sistemi per monitorare gli stanziamenti di bilancio per l’uguaglianza di genere in generale. I dati sui bilanci nazionali per affrontare la violenza contro le donne e le ragazze sono difficilmente disponibili.
Lo 0,2% dell’aiuto pubblico allo sviluppo globale è destinato alla prevenzione della violenza di genere.
Il 25% dei paesi dispone di sistemi per monitorare gli stanziamenti di bilancio per l’uguaglianza di genere.
Il 78% dei paesi ha impegni di bilancio per attuare la legislazione che affronta la violenza contro le donne.
Secondo l’ultima ricerca, il 78% dei paesi ha impegni di bilancio per attuare la legislazione che affronta la violenza contro le donne .
Circa 736 milioni di donne – quasi una su tre – sono state vittime di violenza fisica e/o sessuale da parte del partner , violenza sessuale da parte di persone diverse dal partner, o entrambe, almeno una volta nella vita. Più di quattro donne e ragazze su cinque (86%) vivono in paesi senza una solida protezione legale o in paesi per i quali i dati non sono prontamente disponibili.
Ecco perché, durante i 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere di quest’anno. Chiediamo ai governi di tutto il mondo di investire nella prevenzione per sradicare la violenza contro donne e ragazze. Ogni sforzo investito nella prevenzione della violenza contro le donne è un passo verso un mondo più sicuro, più equo e prospero. La violenza costa a tutti noi.
[traduzione e sintesi dal sito UNWOMEN >>> https://www.unwomen.org/en/what-we-do/ending-violence-against-women/unite/theme ]
IN ITALIA
Istat, ‘si parla di più della violenza subita’
Per il 31,4% degli intervistati le donne si “vergognano meno” a parlare di violenza. Questo, oltre al “lavoro dei media nel diffondere le notizie (23,2%)” e le iniziative condotte “a favore delle donne vittime (15,8%)” aiuta a “far crescere la consapevolezza della gravità del fenomeno”. È quanto emerge dai dati provvisori maggio – luglio 2023 dell’indagine Istat “Stereotipi di genere e immagine sociale della violenza”. Il 17,9% ritiene che “si parla sempre più spesso della violenza sulle donne perché è aumentata”.
Dati che giungono in un momento di riflessione ampia sui temi dell’identità di genere, sulla violenza fisica e psicologica. Dopo la morte di Giulia Cecchettin si moltiplicano le iniziative destinate a fare uscire dall’ombra le situazioni di violenza e di minaccia. Ne riportiamo alcune.
Sabato 25 novembre, la manifestazione indetta da ‘Non una di meno’ in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, partirà da Circo Massimo alle 14:30.
A Messina, il corteo partirà da largo Seggiola. “Scendiamo in piazza anche per Giulia Cecchettin”, spiegano i promotori. Nella provincia, ciascun comune sede di commissariato di Pubblica Sicurezza, saranno presenti punti informativi presieduti da personale della polizia, congiuntamente ad associazioni e centri antiviolenza presenti sul territorio.
Manifestazione anche a Torino e assemblea nazionale del 26 novembre. Il corteo attraverserà le vie del centro, per arrivare in piazza Castello.
A Milano ci sarà il presidio “Il patriarcato uccide” in piazza della Scala a partire dalle 11.
A Bologna, al Palazzo d’Accursio, avrà luogo l’Iniziativa “Posto occupato” di Sos Donna.
‘Un posto occupato’ è un gesto dedicato a tutte le donne vittime di femminicidio per testimoniare il posto che prima occupavano a teatro, sul tram, a scuola, in metropolitana e nella società. Poi la sera del 25, la facciata di Palazzo Re Enzo su piazza Maggiore sarà illuminata di colore rosso, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne. E il 27 novembre, alle 13, a Palazzo d’Accursio si terrà la seduta solenne del Consiglio comunale dedicata al 25 novembre, alla presenza del console generale della Repubblica Dominicana, che ricorderà il femminicidio delle tre sorelle Mirabal, assassinate il 25 novembre del 1960, perché si opponevano alla dittatura di Rafael Leónidas Trujillo. Da quest’anno poi, alla giornata internazionale è dedicata una affissione negli spazi comunali di un poster realizzato nell’ambito di ‘Poster for the city’, un progetto del Comune e del corso di Design grafico dell’Accademia delle Belle Arti. Il poster selezionato (‘Guardami negli occhi’) è stato creato dalla studentessa Caterina Baracchia
“Sabato realizzeremo un flash mob in piazza della Signoria, cercheremo di essere presenti in tutte le occasioni”, ha annunciato il sindaco di Firenze Dario Nardella.
Domenica 26 si terrà, a Roma, la terza tappa di ‘Corri per il Verde’, la storica manifestazione Uisp Roma, l’associazione che promuove lo sport sociale in Italia.
A Lampedusa gli studenti hanno piantato un alberello, nella Giornata nazionale degli alberi, in memoria della ragazza uccisa.
“Giulia ti vogliamo bene” c’è scritto accanto ad una gigantografia della ragazza uccisa che da oggi resterà esposta sulle pareti del Municipio di Vigonovo (Venezia) e della Biblioteca del polo culturale di Saonara (Padova), paesi dove è cresciuta e ha vissuto Giulia Cecchettin.
In Abruzzo, sei giornate di iniziative organizzate con il progetto ‘Questo non è amore’ sono previste in Abruzzo. L’associazione ‘Società civile’ organizzatrice del Premio Borsellino, la città dell’Aquila, la Polizia di Stato, l’assessorato alle politiche sociali della Regione Abruzzo, la sezione abruzzese dell’Associazione nazionale magistrati (Anm) hanno organizzato una serie di attività per dire no alla violenza di genere, in tutta la regione. Un percorso di sensibilizzazione che si articolerà in 10 diversi momenti con la presenza del camper del progetto ‘Questo non è amore’ della Polizia di Stato nei punti più centrali di Pescara, L’Aquila e Teramo.