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# ILO 2024: L’occupazione delle donne rimane troppo bassa, sottopagata precaria o non convenzionale

# ILO 2024: L’occupazione delle donne rimane troppo bassa, sottopagata precaria o non convenzionale
  • 7 Marzo 2024
  • Secondo gli ultimi dati dell’ILO, il doppio delle donne rispetto agli uomini è al di fuori della forza lavoro. Le donne rappresentano un’ampia quota di lavoratori informali e continuano a svolgere la maggior parte del lavoro di cura non retribuito, limitando così il loro accesso alla piena occupazione nel mercato del lavoro. L’occupazione formale delle donne rimane troppo bassa, sottopagata e sottovalutata, precaria o non convenzionale, mentre l’accesso alle posizioni decisionali in qualsiasi settore è ancora troppo limitato per consentire un cambiamento significativo. Nel frattempo, donne e ragazze continuano a subire discriminazioni e atti di violenza e molestie, anche nel mondo del lavoro.

    Garantire un’occupazione piena, dignitosa e liberamente scelta

    È solo attraverso l’accesso a un lavoro dignitoso e a un reddito adeguato che le donne possono essere economicamente indipendenti e autonome, e quindi in grado di liberarsi da situazioni di violenza domestica, se necessario, concedendosi un alloggio indipendente e risorse adeguate per crescere i propri figli.
    Più in generale, è necessario adottare misure per promuovere una cultura del rispetto e dell’uguaglianza, riequilibrando i carichi dei compiti familiari e di cura per rompere i pregiudizi che impattano negativamente sulle donne nel lavoro e nella vita privata, che si ripercuotono persino sulla salute sessuale e sui diritti riproduttivi delle donne, ancora a rischio o addirittura negati in molti Paesi.

    Un impegno continuo per traguardi possibili

    Siamo insegnanti, siamo educatrici, siamo una parte importante della comunità educante da sempre impegnate a trasmettere i valori della costituzione ai nostri studenti.
    Malgrado gli attacchi che ogni tanto vengono rivolti a chi lavora nella scuola italiana, malgrado la solitudine che ci capita di provare perché non ci sentiamo adeguatamente supportate da chi dovrebbe farlo, è anche grazie al nostro continuo impegno che alcuni cambiamenti in meglio per le donne sono stati possibili.

    È vero che certe volte non siamo abbastanza attente nel rifiutare l’utilizzo di libri di testo ancora permeati da idee patriarcali; è vero che talvolta non siamo abbastanza incisive nel promuovere l’interesse delle nostre studentesse e dei nostri studenti per percorsi professionali diversi dalle aspettative della società, ma il grande lavoro che facciamo per abbattere gli stereotipi di genere raramente ci viene riconosciuto. Noi continuiamo pervicacemente a lavorare per una società migliore per le donne anche lontano dai riflettori.

    Rossella Benedetti

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