nsegnanti in salute, scuole migliori. Il focus di Etui
L’ETUI, Istituto sindacale europeo (European Trade Union Institute) è il centro di ricerca e formazione indipendente della Confederazione europea dei sindacati (CES). ETUI mette la sua esperienza – acquisita soprattutto grazie ai rapporti in essere con le università e le reti accademiche – al servizio degli interessi dei lavoratori di tutta Europa, puntando al rafforzamento della dimensione sociale dell’Unione europea. L’istituto si compone di due dipartimenti: — il Dipartimento per la Ricerca — il Dipartimento per la Formazione ETUI conduce studi su tematiche socioeconomiche, sulle relazioni industriali e monitora l’evoluzione delle politiche europee d’importanza strategica per il mondo del lavoro. Inoltre, funge da collegamento fra il mondo accademico, quello della ricerca e il Movimento sindacale, incoraggiando la ricerca indipendente su tematiche di decisiva importanza per il mondo del lavoro. HesaMag, è la pubblicazione semestrale destinata a un ampio pubblico di lettori, in Europa, dedicata ai temi della salute e della sicurezza sul lavoro. L’ultimo numero è stato interamente dedicato alla scuola, con un ‘Rapporto Speciale: Insegnanti in salute, scuole migliori’. Ne abbiamo tradotto in italiano alcuni articoli che riportiamo negli spazi di approfondimento di Banchi di Prova. Buona lettura.
Le otto manifestazioni che hanno cambiato la storia: il nostro foto racconto
Dalla marcia del sale di Gandhi alla caduta del Muro di Berlino, dalle proteste di Tienammen alla Primavera Araba, esploriamo alcune tra le manifestazioni più influenti e più importanti attraverso il nostro fotoracconto.
18 Luglio 2023
Redazione
18 Luglio 2023
Hanno lasciato il segno per sempre, scosso le fondamenta delle società e dei governi, combattuto l’ingiustizia, richiesto uguaglianza e spianato la strada per un mondo migliore. In poche parole, hanno cambiato la storia.
Ci siamo cimentati in una operazione amarcord, che attraverso otto immagini simbolo, racconta (pur parzialmente) alcune tra le manifestazioni più influenti dell’ultimi cento anni: dalla Marcia del sale di Gandhi alla caduta del Muro di Berlino, dalle proteste di Tienammen all’Onda Verde iraniana.
La Marcia del Sale (1930)
Attraverso la disobbedienza civile non violenta, Gandhi ha guidato milioni di indiani sfidando il monopolio britannico. Furono quasi quattrocento ichilometri percorsi dal leader del movimento di emancipazione indiano, dal suo ritiro religioso a Sabarmati fino a Dandi, sulle coste dell’oceano Indiano.La sua intenzione era denunciare il monopolio con cui il governo britannico sfruttava le miniere di sale in India. Questa manifestazione ha portato all’indipendenza dell’India nel 1947 ed è diventata un simbolo internazionale di lotta pacifica per i diritti civili.
La Marcia per i Diritti Civili (1963)
La marcia su Washington del 1963, guidata da Martin Luther King Jr., è stata un momento epocale nella lotta per i diritti civili degli afroamericani negli Stati Uniti. La manifestazione pacifica ha richiesto l’uguaglianza razziale e ha culminato nel famoso discorso “I Have a Dream” di King. Ha contribuito all’approvazione del Civil Rights Act del 1964 e ha ispirato movimenti per i diritti civili in tutto il mondo. Ad ascoltarlo, circa 300.000 persone. Molti dei partecipanti provenivano da diverse unioni per i diritti civili, ma anche da organizzazioni religiose e sindacali.
La Primavera di Praga (1968)
La Primavera di Praga è stata una manifestazione di riforme politiche e libertà in Cecoslovacchia. Iniziò il 5 gennaio 1968, quando lo slovacco Alexander Dubček divenne segretario del Partito Comunista di Cecoslovacchia, terminando il 20 agosto dello stesso anno, quando un corpo di spedizione militare dell’Unione Sovietica e degli alleati del Patto di Varsavia, invase il paese. La popolazione cecoslovacca cercò con grande partecipazione di allentare il controllo sovietico e di ottenere maggiore autonomia politica. Sebbene l’intervento militare sovietico abbia violentemente soffocato la protesta, la Primavera di Praga ha rafforzato la lotta per i diritti umani in Europa orientale.
I Moti di Stonewall (1969)
I moti di Stonewall, avvenuti nel quartiere di Greenwich Village a New York, hanno segnato l’inizio del movimento per i diritti LGBTQ+. Dopo una serie di irruzioni della polizia nei bar frequentati dalla comunità gay, le persone si ribellarono e scatenarono violenti scontri. A scatenare la mobilitazione fu la giovane Syilvia Rivera, che dopo essere stata pungolata con un manganello dagli agenti, lanciò una bottiglia contro uno degli agenti. Questa protesta ha innescato un movimento di orgoglio e di lotta per i diritti delle persone LGBTQ+ in tutto il mondo.
La Rivoluzione dei Garofani (1974)
All’inizio degli anni ’70, il Portogallo era sotto il regime dittatoriale di António de Oliveira Salazar, che aveva governato il paese con mano di ferro per quasi 40 anni. Il regime autoritario era caratterizzato dalla censura dei media, dalla mancanza di libertà di espressione e dai diritti umani limitati. La guerra coloniale portoghese, combattuta in Angola, Mozambico e Guinea-Bissau, aveva aggravato le tensioni sociali e l’economia era in uno stato di stagnazione. A differenza di molte altre rivoluzioni, la Rivoluzione dei Garofani si distinse per la sua natura pacifica. I cittadini portoghesi, stanchi dei decenni di oppressione, si unirono ai soldati ribelli nelle strade per mostrare solidarietà e chiedere la fine della dittatura. La popolazione civile offrì fiori e cibo ai soldati, che risposero con garofani rossi piantati sulle canne delle loro armi da fuoco. Questo gesto simbolico diede il nome alla rivoluzione e divenne un potente simbolo di resistenza non violenta.
Le proteste di Piazza Tiananmen (1989)
La protesta di Piazza Tiananmen fu innescata dalla morte dell’ex segretario generale del Partito Comunista Cinese, Hu Yaobang, che era un simbolo di riforme e di maggiore libertà. I manifestanti, inizialmente composti principalmente da studenti, chiedevano una maggiore democrazia, la fine della corruzione e una maggiore apertura politica. La protesta raggiunse il suo apice il 4 giugno 1989, quando le autorità cinesi decisero di reprimere violentemente i manifestanti. Le truppe armate e i carri armati furono inviati per disperdere la folla che si era radunata in piazza Tiananmen a Pechino. Le immagini dei carri armati che avanzavano contro i manifestanti pacifici fecero il giro del mondo, suscitando indignazione internazionale.
L’Onda Verde in Iran (2009)
Dopo l’annuncio della vittoria di Ahmadinejad alle elezioni del 2009, la folla si è riversata nelle strade di Teheran e di altre città iraniane per protestare contro i brogli elettorali. Il colore verde è diventato il simbolo del movimento, adottato dall’ex primo ministro Mir-Hossein Mousavi, che divenne il leader spirituale dell’Onda Verde. Le manifestazioni hanno coinvolto persone provenienti da tutti gli strati sociali e di tutte le età, compresi studenti, intellettuali, donne e lavoratori. Durissima la repressione del governo, completamente censurata dai media. Le forze di sicurezza hanno disperso le manifestazioni utilizzando manganelli, gas lacrimogeni e arresti di massa. Sono stati riportati casi di violenza, torture e violazioni dei diritti umani commesse dalle forze di sicurezza contro i manifestanti. Sebbene l’Onda Verde non abbia portato a un cambiamento immediato nel sistema politico iraniano, ha avuto un impatto duraturo sulla società e sulla politica del paese. Ha rafforzato la consapevolezza della necessità di riforme democratiche e di un maggior rispetto dei diritti umani.
Una professione sotto pressione: l’impatto a lungo termine di una crisi globale
La crisi del Covid-19 ha amplificato le sfide strutturali di lunga data nei sistemi educativi di tutta Europa. Affrontare i rischi psicosociali, migliorare le condizioni di lavoro e sostenere il benessere degli insegnanti sono ora fondamentali per garantire una forza lavoro resiliente ed efficace nel settore dell’istruzione.
30 Settembre 2025
Quando le scelte politiche rendono insostenibile l’insegnamento
La carenza di insegnanti in tutta l’UE sta peggiorando costantemente, mentre gli insegnanti stanno raggiungendo il limite.
30 Settembre 2025
Quando le voci degli insegnanti passano in secondo piano
Circa la metà degli insegnanti soffre di affaticamento vocale ad un certo punto della propria carriera, talvolta al punto da dover cambiare professione. Sebbene alcuni paesi siano più gravemente colpiti di altri, i sindacati concordano sulla necessità urgente di aumentare la consapevolezza del problema.
30 Settembre 2025
Insegnare nell’era dei cambiamenti climatici: rischi per la salute nelle scuole europee inefficienti dal punto di vista energetico
Il cambiamento climatico sta mettendo sempre più alla prova la resilienza del settore dell’istruzione in Europa. Gli insegnanti delle scuole primarie e secondarie si trovano in prima linea in questa crisi, dovendo affrontare aule surriscaldate durante l’estate e fredde e scarsamente ventilate durante l’inverno. In molti paesi europei, gli edifici scolastici sono obsoleti, inefficienti dal punto di vista energetico e mal equipaggiati per far fronte alla nuova realtà climatica.
30 Settembre 2025
Gli insegnanti sono molto più che “another brick in the wall”
Il settore dell’istruzione richiede un investimento sociale, emotivo e intellettuale immenso. Questo è vero oggi più che mai. Ciò che serve è un approccio sistemico ai rischi psicosociali insiti nel lavoro moderno. E non solo nel campo dell’istruzione, ma anche per i lavoratori di settori quali la sanità, l’assistenza sociale, i trasporti, il mondo accademico, la logistica e molti altri ancora, il peso è lo stesso, anche se silenzioso.
30 Settembre 2025
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