Imparare a scrivere bene: 10 consigli da 10 grandi scrittori per allenare la creatività
Imparare a scrivere bene è una missione impossibile? Secondo gli esperti, non è affatto così. Che sia un libro, un articolo o un diario poco importa, chiunque, seguendo i consigli giusti può raccontare una bella storia.
Imparare a scrivere bene è una missione impossibile? Secondo gli esperti, non è affatto così. Che sia un libro, un articolo o un diario poco importa, chiunque, seguendo i consigli giusti può raccontare una bella storia.
In questo articolo abbiamo selezionato alcuni pensieri, citazioni e consigli di grandi scrittori del passato e del presente per farci un’idea più concreta.
10) George R.R. Martin: crea un tuo universo
Scrivi ogni giorno, anche se solo una o due pagine. Più scrivi, più riuscirai bene. Ma non scrivere nel mio universo, o in quello di Tolkien, o della Marvel o di Star Trek, o in qualsiasi altro mondo preso a prestito. Ogni scrittore deve imparare a costruire i suoi personaggi, i suoi mondi e le sue ambientazioni. Usare il mondo di qualcun altro significa essere dei pigri alla ricerca della soluzione più facile. Se non eserciti questi “muscoli letterari”, non li svilupperai mai.
9) I comandamenti di Umberto Eco
Evita le allitterazioni, anche se allettano gli occhi. Evita le frasi fatte: è minestra riscaldata. Esprimiti siccome ti nutri. Non usare sigle commerciali e abbreviazioni. Ricorda (sempre) che la parentesi (anche quando pare indispensabile) interrompe il filo del discorso. Stai attento a non fare… indigestione di puntini di sospensione. Usa meno virgolette possibili e non generalizzare mai. Infine, le parole straniere. Non fanno affatto bon ton.
8) Margaret Atwood: la cura del dettaglio viene prima di tutto
È importante conoscere i dettagli perché se commetti uno o più errori del genere, togli al lettore la credibilità della tua storia. Il tuo obiettivo è quello di illudere il lettore che la tua storia sia vera anche se entrambi sapete che è finzione
7) Andrè Aciman: tornate a leggere i classici!
Non leggere i contemporanei. Bisogna inserirsi nella linea dei classici, dei grandi scrittori del passato, quelli che hanno fatto la letteratura. Chi è il mio scrittore preferito? Tucidide. Perché? Perché credo sia importante non lasciarsi condizionare da un linguaggio comune, quotidiano, come quello dei contemporanei. Per esempio, mi sembra che gli italiani ormai siano talmente influenzati dalla narrativa americana da aver iniziato a scrivere con uno stile troppo scarno e asciutto.
6) David Foster Wallace: per imparare a scrivere bene non bisogna essere mai vanitosi
La cosa più difficile nella scrittura è cercare di partecipare al gioco senza lasciarsi sopraffare dall’insicurezza, dalla vanità e dall’egocentrismo. Mostrare al lettore che si è brillanti, spiritosi, pieni di talento e così via, cercare di piacere, sono cose che, anche lasciando da parte la questione dell’onestà, non hanno abbastanza calorie motivazionali per sostenere uno scrittore molto a lungo. Devi disciplinarti e imparare a dar voce solo alla parte di te che ama le cose che scrivi, la parte di te che ama il testo a cui stai lavorando. Che ama e basta, forse.
5) Jerry Jenkins: la tua narrazione deve avere uno schema
Prima di iniziare a scrivere un libro, cerca sempre di avere sotto controllo a che punto della storia sei. Se non hai ben chiaro il percorso, potresti perdere la rotta e andare a finire in quella che chiamo “la maratona di mezzo”.
In carriera ho scritto quasi 200 libri, ma ogni volta mi trovo ad incappare in questa difficoltà. Dopo l’apertura e la conclusione, questa è la parte più importante della stesura di un libro. È qui che devi assolutamente evitare che la tua narrazione semplicemente sopravviva, ma devi far in modo che la tua scrittura sia più possibile prospera, altrimenti è qui che i lettori è più facile che ti abbandonino. Lo stesso principio vale sia per la scrittura di romanzi di narrativa che per non-fiction (saggi, manuali ecc…) e ricorda che lo schema della narrazione ti deve servire come punto di rifermento se ad un certo momento vedi che il libro sta prendendo una piega diversa e inaspettata, cambia lo schema non cambiare il libro!
4) J.K. Rowling: ritagliatevi del tempo per scrivere senza distrazioni
Siate spietati nel proteggere i giorni dedicati alla scrittura, vale a dire non cedere alle infinite richieste di “essenziali” e “non rimandabili” riunioni in quei giorni. La cosa divertente è che, anche se la scrittura è il mio attuale lavoro da molti anni ormai, ho ancora l’impressione di dover combattere per avere del tempo in cui farlo. Alcune persone sembrano capire che mi devo ancora sedere in pace e scrivere i libri, credendo a quanto pare che questi spuntino fuori come funghi senza la mia connivenza. Devo quindi custodire il tempo assegnato alla scrittura come un Ungaro Spinato custodisce il suo primo uovo.
3) Chuck Palahniuk: il timer da cucina può aiutare
Quando non avete voglia di scrivere, programmate un timer da cucina su un’ora (o mezz’ora) e sedetevi a scrivere finché suona il timer. Se ancora odiate scrivere, siete liberi dopo un’ora. Ma normalmente, giunti al momento in cui suona il timer, sarete così coinvolti nel vostro lavoro, vi piacerà così tanto che continuerete. Invece di un timer da cucina, potete fare un carico di vestiti nella lavatrice o nell’asciugatrice e usare quello per dare un tempo al vostro lavoro. Alternare il compito cerebrale della scrittura con il lavoro meccanico della lavanderia o del lavaggio dei piatti vi darà le pause necessarie perché giungano nuove idee e ispirazioni. Se non sapete come proseguirà la storia… pulite il bagno. Cambiate le lenzuola. Cristo Santo, fate le polveri al computer. Un’idea migliore arriverà.
2) Stephen King: immaginate il vostro lettore ideale
Volete dei consigli? Ve ne do 3. Primo: invece di voler accontentare tutti, pensate al vostro lettore ideale. Immaginatelo nel dettaglio e pensate sempre a lui quando siete chiusi nella vostra stanza a scrivere. Secondo: comunicate in modo facile e diretto, se è appropriata, usate la prima parola che vi viene in mente per esprimere un concetto. Ultimo, ma non meno importante, quando scrivete dovete sentirvi travolti dalla vostra storia. Dovete esserne schiacciati, è fondamentale. Non potete sperare di travolgere qualcuno con la forza delle vostre penne se non ci siete passati prima voi.
1) Ernest Hemingway: scrivi una frase sincera
«Hai sempre scritto e scriverai ancora. Non devi fare altro che scrivere una frase sincera. Scrivi la frase più sincera che sai».