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La valutazione partecipata

ANTONELLA MEIANI
Didacta 2024 – Mercoledì 21 marzo – Ore 10.45 – Stand W50

La valutazione partecipata
  • 15 Marzo 2024
  • ANTONELLA MEIANI
    Didacta 2024 – Mercoledì 21 marzo – Ore 10.45 – Stand W50

    Qual è il cambiamento più significativo proposto dall’Ordinanza del 2020 sulla valutazione descrittiva nella scuola primaria? Quali le difficoltà e quali i vantaggi di una valutazione impostata sui giudizi descrittivi? Al di là dei cambiamenti normativi che potranno ancora coinvolgere la scuola, la prospettiva formativa della valutazione ha dei punti di forza irrinunciabili che dovrebbero ispirare, in generale, l’azione didattica, perché rende i momenti valutativi parte integrante della didattica quotidiana, intrecciati indissolubilmente con le scelte metodologiche e l’approccio educativo.

    A mio avviso questi punti di forza sono: il livello di partecipazione di alunne e alunni alla valutazione grazie ai momenti di feedback, il valore informativo sui processi di apprendimento sia per le alunne e gli alunni sia per l’insegnante, la considerazione per le emozioni di riuscita (che non sono una novità di quest’ordinanza ma sono state introdotte dalle Linee guida sulla Certificazione delle competenze del 2017), la coerenza con la Certificazione delle competenze, la rivalutazione delle Indicazioni Nazionali e la coerenza con il Profilo finale dell’alunna e dell’alunno al termine del primo ciclo di istruzione in esse contenuto.

    Alcuni aspetti della valutazione descrittiva possono sembrare più impegnativi rispetto alla routine a cui sono abituati gli insegnanti ma si rivelano poi molto vantaggiosi nell’azione didattica in termini di efficacia dell’insegnamento e dell’apprendimento.

    Nella valutazione formativa, inoltre, è implicito il riconoscimento dello stile d’apprendimento e delle specificità di ogni alunna e di ogni alunno ed è evidente lo spazio di maturazione delle competenze chiave europee.

    La valutazione formativa, in particolare con la prevista modalità del giudizio descrittivo, è attuale, è adeguata alla complessità delle classi, è adeguata al concetto moderno di successo formativo e di inclusione.  

    Le prese di posizione a favore del voto numerico perché più semplice e immediato, veicolano un implicito desiderio di ritorno al passato come soluzione di tutti i mali, come se la scuola “di una volta” fosse un modello di riferimento imperturbabile, senza tener conto che le secondarie, che ancora li utilizzano, sono i periodi scolastici di maggior sofferenza cognitiva ed emotiva di ragazze e ragazzi.

    Siamo di fronte a caratteristiche del tessuto sociale e delle famiglie totalmente differenti da quelle di quarant’anni fa. Abbiamo il dovere educativo di trovare soluzioni nuove ad aspetti nuovi. Diversamente non sarebbero necessari momenti collettivi di riflessione come Didacta.

    SCHEDA RELATORE

    Insegnante di scuola primaria, si occupa da sempre di integrazione, inclusione, adozioni, bisogni educativi speciali, anche con incarichi di responsabilità all’interno delle scuole. È autrice di numerosi testi scolastici e di divulgazione scientifica per adolescenti. Nel 2015 ha pubblicato (per il pubblico adulto) Tutti i bambini devono essere felici, storia di un maestro e della sua scuola, con Terre di Mezzo Editore. È co-fondatrice del movimento educativo -E tu da che parte stai? – con cui ha ideato la proposta Scuola Sconfinata (pubblicata da Fondazione G. Feltrinelli nel 2021).

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