Scrivere il curriculum
Che cos’è necessario?
È necessario scrivere una domanda,
e alla domanda allegare il curriculum.
A prescindere da quanto si è vissuto
è bene che il curriculum sia breve.
È d’obbligo concisione e selezione dei fatti.
Cambiare paesaggi in indirizzi
e malcerti ricordi in date fisse.
Di tutti gli amori basta quello coniugale,
e dei bambini solo quelli nati.
Conta di più chi ti conosce di chi conosci tu.
I viaggi solo se all’estero.
L’appartenenza a un che, ma senza perché.
Onorificenze senza motivazione.
Scrivi come se non parlassi mai con te stesso
e ti evitassi.
Sorvola su cani, gatti e uccelli,
cianfrusaglie del passato, amici e sogni.
Meglio il prezzo che il valore
e il titolo che il contenuto.
Meglio il numero di scarpa, che non dove va
colui per cui ti scambiano.
Aggiungi una foto con l’orecchio in vista.
E’ la sua forma che conta, non ciò che sente.
Cosa si sente?
Il fragore delle macchine che tritano la carta.
E’ con le parole di Wislawa Szymborska che apriamo questo numero speciale di Banchi di Prova interamente dedicato alle donne, alla percezione che hanno della loro esistenza, della loro figura, della loro essenza. Donne che aderiscono sempre più a loro stesse, che sanno disegnarsi, contraddistinguersi, battersi, riconoscersi.
Scegliere di vivere nel vero e non nel verosimile è la sfida di questo nuovo millennio, giovane e senza ricordi. Le storie di queste pagine raccontano che – l’ispirazione, qualunque cosa sia, nasce da un incessante “non so’ – è da questa umiltà concreta, consapevole, piena di coraggio e di slancio, che uomini e donne stanno lavorando perché ciò che facciamo, o non facciamo, determinerà che tipo di futuro ci sarà.