L’AI in musica: sarà rivoluzione creativa
GIOVANNI PUCCIARMATI – ROBERTO NERI
Didacta 2024 – Giovedì 22 marzo – Ore 11.00 – Stand W50
GIOVANNI PUCCIARMATI – ROBERTO NERI
Didacta 2024 – Giovedì 22 marzo – Ore 11.00 – Stand W50
L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando molteplici settori, incluso quello musicale. Esplorare l’impatto dell’AI sulla creatività musicale effettivamente potrebbe rappresentare una rivoluzione.
Innanzitutto, l’AI offre un potenziale straordinario per la creazione musicale. Grazie all’apprendimento automatico e alle reti neurali, le macchine possono analizzare enormi quantità di dati musicali per estrarre modelli e tendenze. Ciò consente la generazione automatica di composizioni musicali, che possono variare da semplici melodie a intere opere orchestrali. Questa capacità espande il campo creativo, consentendo a musicisti e compositori di esplorare nuovi territori musicali e di sperimentare con suoni e stili mai immaginati prima.
Tuttavia, sorge la domanda se questa creazione musicale generata dall’AI sia veramente creativa. La creatività umana è spesso associata alla capacità di pensiero critico, emotivo e contestuale, che sembrano ancora essere oltre la portata delle macchine. Mentre l’AI può imitare stili musicali esistenti o combinare elementi preesistenti in modi innovativi, manca ancora della profondità e della complessità delle esperienze umane che spesso informano la vera creatività.
Inoltre, c’è una questione di autenticità nell’arte generata dall’AI. Le opere d’arte sono spesso considerate una manifestazione dell’anima umana e delle sue esperienze uniche. Il processo di creazione è tanto importante quanto il risultato finale. L’AI, essendo priva di coscienza e di esperienze umane, solleva interrogativi sull’autenticità delle opere d’arte che genera. La musica, intrinsecamente legata alle emozioni e alle esperienze umane, potrebbe soffrire di un senso di vuoto o di mancanza di profondità nelle composizioni generate dall’AI.
Tuttavia, l’AI può essere un potente strumento collaborativo per i musicisti. Piuttosto che sostituire la creatività umana, può amplificarla e arricchirla. I musicisti possono utilizzare l’AI per esplorare nuove idee, superare i blocchi creativi e ottenere ispirazione da nuovi modelli e combinazioni musicali. In questo senso, l’AI potrebbe essere vista come un alleato piuttosto che come una minaccia per la creatività umana.
In conclusione, mentre l’AI offre indubbiamente nuove possibilità nel campo della creazione musicale, la sua capacità di rappresentare una vera rivoluzione creativa rimane in discussione. La vera creatività è un processo complesso che coinvolge molteplici elementi umani che al momento sembrano al di là della portata dell’IA. Tuttavia, l’AI può ancora essere un potente strumento per esplorare nuovi orizzonti musicali e collaborare con i musicisti umani per creare opere uniche e significative.
SCHEDA RELATORI
Giovanni Pucciarmati
Inizia la sua attività orchestrale prima ancora di terminare gli studi collaborando con l’Istituzione Sinfonica Abruzzese, con l’Orchestra Sinfonica della RAI di Roma, con l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma, con il Teatro Lirico Sinfonico di Cagliari.
Collabora con vari Enti e associazioni musicali, tra cui: l’Associazione Musicale “Spettro Sonoro”, “Nuova Consonanza”, “Camerata Strumentale Alfredo Casella”, BMG Ricordi Spa, Unione Musicisti di Roma, Gruppo di Roma, Associazione Artisti del Coro dell’Accademia di S. Cecilia, Accademia Strumentale Toscana.
Vincitore di concorso di Primo Trombone nel 1983, è nell’organico della Banda Musicale dell’Aeronautica militare di Roma fino al 1986, partecipando a svariate attività concertistiche in Italia e all’estero (Svizzera, Belgio, Olanda, ecc.).
Riprende l’attività orchestrale nel 1986 coniugandola, dal 1988, con la docenza presso vari Conservatori: nel Conservatorio di Musica “L. Canepa” di Sassari, nel Conservatorio di Musica “Gesualdo da Venosa” di Potenza, nel Conservatorio di Musica “Francesco Cilea” di Reggio Calabria, nel Conservatorio di Musica “Pierluigi da Palestrina” di Cagliari, nel Conservatorio di Musica “G. Martucci” di Salerno.
Dal 2018-2021 è Vicedirettore del Conservatorio “Luigi Cherubini”. Dal 1° novembre 2021 è Direttore del Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze.
Roberto Neri
Laureato all’Università di Pisa in Ingegneria Informatica, si è specializzato nella realizzazione informatica musicale e nel sound design.
Ha lavorato presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) su algoritmi di controllo gestuale e sulla modellizzazione della riverberazione. Attualmente è docente presso il Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze, dove insegna discipline per l’elaborazione dell’audio digitale nel Dipartimento di Musica e Nuove Tecnologie.