DIDACTA 2024 – La bottega dei mondi digitali. Lezione del prof Mario Catalano sull’I.A. – Parte 2
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L’ETUI, Istituto sindacale europeo (European Trade Union Institute) è il centro di ricerca e formazione indipendente della Confederazione europea dei sindacati (CES). ETUI mette la sua esperienza – acquisita soprattutto grazie ai rapporti in essere con le università e le reti accademiche – al servizio degli interessi dei lavoratori di tutta Europa, puntando al rafforzamento della dimensione sociale dell’Unione europea. L’istituto si compone di due dipartimenti: — il Dipartimento per la Ricerca — il Dipartimento per la Formazione ETUI conduce studi su tematiche socioeconomiche, sulle relazioni industriali e monitora l’evoluzione delle politiche europee d’importanza strategica per il mondo del lavoro. Inoltre, funge da collegamento fra il mondo accademico, quello della ricerca e il Movimento sindacale, incoraggiando la ricerca indipendente su tematiche di decisiva importanza per il mondo del lavoro.
HesaMag, è la pubblicazione semestrale destinata a un ampio pubblico di lettori, in Europa, dedicata ai temi della salute e della sicurezza sul lavoro.
L’ultimo numero è stato interamente dedicato alla scuola, con un ‘Rapporto Speciale: Insegnanti in salute, scuole migliori’. Ne abbiamo tradotto in italiano alcuni articoli che riportiamo negli spazi di approfondimento di Banchi di Prova.
Buona lettura.
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La crisi del Covid-19 ha amplificato le sfide strutturali di lunga data nei sistemi educativi di tutta Europa. Affrontare i rischi psicosociali, migliorare le condizioni di lavoro e sostenere il benessere degli insegnanti sono ora fondamentali per garantire una forza lavoro resiliente ed efficace nel settore dell’istruzione.
La carenza di insegnanti in tutta l’UE sta peggiorando costantemente, mentre gli insegnanti stanno raggiungendo il limite.
Circa la metà degli insegnanti soffre di affaticamento vocale ad un certo punto della propria carriera, talvolta al punto da dover cambiare professione. Sebbene alcuni paesi siano più gravemente colpiti di altri, i sindacati concordano sulla necessità urgente di aumentare la consapevolezza del problema.
Il cambiamento climatico sta mettendo sempre più alla prova la resilienza del settore dell’istruzione in Europa. Gli insegnanti delle scuole primarie e secondarie si trovano in prima linea in questa crisi, dovendo affrontare aule surriscaldate durante l’estate e fredde e scarsamente ventilate durante l’inverno. In molti paesi europei, gli edifici scolastici sono obsoleti, inefficienti dal punto di vista energetico e mal equipaggiati per far fronte alla nuova realtà climatica.
Il settore dell’istruzione richiede un investimento sociale, emotivo e intellettuale immenso. Questo è vero oggi più che mai. Ciò che serve è un approccio sistemico ai rischi psicosociali insiti nel lavoro moderno. E non solo nel campo dell’istruzione, ma anche per i lavoratori di settori quali la sanità, l’assistenza sociale, i trasporti, il mondo accademico, la logistica e molti altri ancora, il peso è lo stesso, anche se silenzioso.
Il settore dell’istruzione richiede un investimento sociale, emotivo e intellettuale immenso. Questo è vero oggi più che mai. Ciò che serve è un approccio sistemico ai rischi psicosociali insiti nel lavoro moderno. E non solo nel campo dell’istruzione, ma anche per i lavoratori di settori quali la sanità, l’assistenza sociale, i trasporti, il mondo accademico, la logistica e molti altri ancora, il peso è lo stesso, anche se silenzioso.
La crisi del Covid-19 ha amplificato le sfide strutturali di lunga data nei sistemi educativi di tutta Europa. Affrontare i rischi psicosociali, migliorare le condizioni di lavoro e sostenere il benessere degli insegnanti sono ora fondamentali per garantire una forza lavoro resiliente ed efficace nel settore dell’istruzione.
Circa la metà degli insegnanti soffre di affaticamento vocale ad un certo punto della propria carriera, talvolta al punto da dover cambiare professione. Sebbene alcuni paesi siano più gravemente colpiti di altri, i sindacati concordano sulla necessità urgente di aumentare la consapevolezza del problema.
Il cambiamento climatico sta mettendo sempre più alla prova la resilienza del settore dell’istruzione in Europa. Gli insegnanti delle scuole primarie e secondarie si trovano in prima linea in questa crisi, dovendo affrontare aule surriscaldate durante l’estate e fredde e scarsamente ventilate durante l’inverno. In molti paesi europei, gli edifici scolastici sono obsoleti, inefficienti dal punto di vista energetico e mal equipaggiati per far fronte alla nuova realtà climatica.
Il settore dell’istruzione richiede un investimento sociale, emotivo e intellettuale immenso. Questo è vero oggi più che mai. Ciò che serve è un approccio sistemico ai rischi psicosociali insiti nel lavoro moderno. E non solo nel campo dell’istruzione, ma anche per i lavoratori di settori quali la sanità, l’assistenza sociale, i trasporti, il mondo accademico, la logistica e molti altri ancora, il peso è lo stesso, anche se silenzioso.
Il settore dell’istruzione richiede un investimento sociale, emotivo e intellettuale immenso. Questo è vero oggi più che mai. Ciò che serve è un approccio sistemico ai rischi psicosociali insiti nel lavoro moderno. E non solo nel campo dell’istruzione, ma anche per i lavoratori di settori quali la sanità, l’assistenza sociale, i trasporti, il mondo accademico, la logistica e molti altri ancora, il peso è lo stesso, anche se silenzioso.